La risposta alla domanda “Perché cucire a mano?” potrebbe essere molto semplice:
“Perché è meglio!” Tuttavia proverò ad impiegare argomenti più precisi e convincenti.
Una macchina da cucire è davvero molto più veloce di me: nel tempo che impiego a realizzare a mano un collare, un bravo operatore ne fa almeno una dozzina.
Questa differenza non può che riflettersi sul prezzo finale e questo post vuole spiegare le ragioni di questa “ostinazione”, che vanno ben oltre al mio orgoglio di artigiano che crea cuoio cucito a mano.
Quindi, perchè cucire a mano nel XXI secolo?
I motivi sono prima di tutto di natura tecnica.
Assunto di partenza: tutti gli articoli in cuoio per cani e cavalli presentano cuciture a vista, e le cuciture a vista sono soggette ad usura, principalmente per frizione o sfregamento e per l’effetto degli agenti atmosferici ed esterni (fango, sebo, sudore, etc.). L’usura prolungata porta alla rottura del filo; a lungo andare anche del filo migliore, indipendentemente dal metodo di cucitura utilizzato.
Per comprendere è necessario aprire una parentesi e scendere più in dettaglio, esaminando da vicino il percorso del filo nei due casi, ovvero nella cucitura a macchina e nella cucitura a mano.
Pressoché la totalità delle macchine per cucire in circolazione, siano per sartoria, pelletteria o selleria, cuce utilizzando il cosiddetto punto annodato (lock stitch in inglese). La macchina utilizza due fili separati, uno portato dall’ago e uno contenuto nella navetta, annidata sotto al crochet e al piano di cucitura. Ogni volta che l’ago penetra nel cuoio/pelle/tessuto il filo superiore forma un cappio in cui il crochet infila il filo inferiore. Poi, mentre l’ago sale, si porta dietro anche il filo inferiore, di fatto creando una serie di piccoli nodi lungo la linea di cucitura. Così facendo, ciascuno dei fili resta sempre sul proprio lato (questo permette di avere fili di diversi colori sui due lati del lavoro). Insomma, così:

Punto annodato eseguito dalla macchina, immagine presa da Wikipedia.
Il punto tradizionalmente utilizzato per cucire a mano il cuoio è invece il punto sellaio (saddle stitch). Si opera utilizzando un solo filo con un ago ad ogni estremità. Dopo aver praticato il primo foro nel cuoio, viene infilato uno dei due aghi e si individua il centro del filo: ci ritroveremo con metà del filo e un ago su un lato del lavoro, e la restante metà e ago corrispondente sull’altro lato. A questo punto, ad ogni foro successivo, si passa l’ago di destra a sinistra e viceversa. In pratica i due aghi e quindi le due porzioni di filo corrispondenti si scambiano di posto ad ogni punto.

Come si cuce a mano il cuoio: a doppio ago, con punto sellaio.
Chiusa la parentesi, torniamo alla nostra cucitura a vista, per forza di cose soggetta ad usura: cosa accade quando uno dei fili si logora al punto di spezzarsi?
Due cose molto diverse.
Nel caso del punto sellaio praticamente nulla: cede quel punto, ma il punto a valle e il punto a monte restano al proprio posto, in quanto il filo a vista è l'”altro”, ovvero la metà portata dall’altro ago e non quella interessata alla rottura. Il filo rotto non può sfilarsi e la rottura si argina da sé.

Nella cucitura fatta a mano, la rottura del filo non influisce sulla tenuta della cucitura. Ecco perché cucire a mano.
Nel caso del punto annodato invece la questione è assai più delicata. Se uno dei due fili si rompe può sfilarsi dai nodi e mettere a rischio l’intera cucitura. Penso sia capitato a tutti prima o poi nella vita, di tirare il filo sbagliato e di scucire ben più di un singolo punto!

Rottura di una cucitura fatta a macchina, l’intera cucitura è a rischio.
Già questa dovrebbe essere una ragione sufficiente sul perché cucire a mano. Ma c’è di più.
Tradizionalmente nella cucitura a mano si utilizza la cera d’api come lubrificante per il filo. La cera d’api, oltre a rendere più scorrevole il processo di cucitura, protegge il filo dall’umidità e dall’aggressione delle muffe e nel tempo “cementa” il filo assieme al cuoio. Questo “piccolo prodigio” permette anche a cuciture completamente smangiate dal tempo e dall’uso di continuare a svolgere la loro funzione, in attesa di essere sottoposte a riparazione al più presto.
Che si tratti di un collare, di un guinzaglio, di un paio di redini, di staffili o di un sottopancia… una buona cucitura fatta a mano può fare davvero un’enorme differenza!
Con questo non intendo di certo stigmatizzare la cucitura a macchina, che resta l’unico metodo praticabile per produrre articoli in pelle e cuoio di una certa complessità senza far lievitare i costi oltre la soglia del “ragionevole” ed il miglior compromesso per le cuciture non soggette direttamente ad usura.
La mia intenzione piuttosto è quella di ridare alla cucitura a mano il posto che a mio avviso le spetta: quello di tecnica superiore, per sicurezza e durata nel tempo, oltre che per il valore che ha in sé una cucitura in cui ogni punto passa direttamente dalle mani dell’artigiano.
Ecco “perché cucire a mano”. “Perché è meglio!”.
Queste sono le ragioni per cui tutte le cuciture dei miei articoli per cani e cavalli, così come ogni cucitura vitale sulla pelletteria di mia creazione sono e saranno sempre “fatte a mano, a doppio ago con punto sellaio”.
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Articolo bellissimo che condivido assolutamente!